La recezione dei documenti ecumenici, frutto di incontri e di dialoghi pazienti, è possibile se si crede con determinazione in un orientamento, in un obiettivo, in un fine chiaro. Recezione quindi come impegno e passione ecumenica per fede, non per altri interessi o per convenienze strategiche. La professione di fede è esplicita e torna a dichiarare: “credo una”. Si tratta di tornare sempre all'esplicita volontà espressa dalla parola di Cristo, di entrare con lui nella preghiera al Padre ut omnes unum sint… ut mundus credat (G 17) e di fidarsi di quella preghiera continua, nella certezza che “un giorno saremo una cosa sola” (BENEDETTO XVI, Angelus, 22 gennaio OR 23-24 gennaio 2006, p. 4). E ciascuno di noi è chiamato a ripetere: “in verbo autem tuo laxabo rete… §P‹ d°tı =Æmat€ sou xalãsv ta d€ktua” (Lc 5,5), come a dire che continueremo a lavorare con fede per il ristabilimento della piena unità.